Entriamo in un argomento abbastanza importante per la cura del nostro piccolo amico: il Substrato ideale!
Partiamo subito da una piccola classifica generale dei substrati più comuni e disponibili in commercio:
- Sabbia
- Fibra di Cocco
- Muschio
- Cortecce e Trucioli
Cerchiamo ora di identificare nel dettaglio i vari substrati per il nostro Geco Leopardino, fornendovi anche un parere personale:
SABBIA
Le sabbie che troviamo nei negozi riforniti di materiale per rettili possono essere varie: cambiano a seconda del colore, della granulometria e compattezza. Tutte quelle in vendita devono essere rigorosamente sterilizzate, senza sostanze nocive al loro interno.
La risposta? NO.
Chi è alle prime armi generalmente si informa attraverso il negozio di animali più vicino... Purtroppo la maggior parte dei rivenditori nei negozi non specializzati consigliano la sabbia come substrato efficace per gechi leopardini. Se notiamo, tuttavia, il Geco Leopardino è originario dell'Asia meridionale e la sua specie vive nei deserti "non sabbiosi" in quella zona.
La sabbia diventa dunque un nemico per il nostro animaletto: il pericolo maggiore risiede infatti nell'alta probabilità che il geco ingerisca piccole quantità di sabbia a lungo andare, ogni volta che mangia o scava. Ciò diventa un rischio enorme poichè un geco leopardino non ha gli enzimi necessari per sintetizzarla e l'accumulo di sabbia provoca occlusione intestinale, spesso portando il geco alla morte se non preso in tempo.
FIBRA DI COCCO
La fibra di cocco in commercio si può trovare generalmente in due modi: in "brick" ovvero in mattoncini compatti che si possono rompere o lasciar espandere con dell'acqua, oppure in buste già pronte per l'uso.
Anche in questo caso dobbiamo accertarci che sia un prodotto naturale, biodegradabile e senza pesticidi o trattamenti nocivi.
La risposta? SI.
La fibra di cocco viene utilizzata molto spesso grazie alla capacità di essere smaltita più velocemente anche dai rettili di piccola dimensione: a meno che il nostro geco non decida di abbuffarsi di fibra di cocco, è molto difficile che arrivi ad avere un'occlusione intestinale.
Voglio però fare una piccola precisazione per esperienza personale...
La fibra di cocco venduta in busta già pronta risulterà essere sempre troppo umida per la cura del geco leopardino. Infatti per questo tipo di rettile è sufficiente un'umidità tra il 40% e il 50%, leggermente in aumento solo nel periodo di muta. Consiglio quindi di ricorrere ai brick, in modo da gestire personalmente la quantità di acqua con cui andremo a formare la nostra fibra di cocco, e non rischiare di trovare tutto il nostro terrario con un'umidità dell'80-90%!
Un altro metodo per rendere efficace la fibra in busta è di seccarla per un breve periodo in modo da farle perdere un po' di umidità. Ma ne potremo parlare in un articolo dedicato.
MUSCHIO
Il muschio lo possiamo trovare disponibile in due confezioni a seconda del nostro utilizzo: in "brick" essiccato, a cui aggiungiamo dell'acqua per farlo espandere e inumidire riportandolo "in vita"; in "tappeti" già pronti per essere sistemati. Inoltre troveremo molti tipi di muschio e potremo scegliere quello più idoneo: principalmente è famoso il muschio di sfagno, facile da sgretolare, e il muschio vivo, più compatto e omogeneo.
La risposta? SI.
Trovo personalmente il muschio un'ottima soluzione per i gechi leopardini nel periodo di muta: infatti i nostri animaletti avranno bisogno di un'umidità superiore all'interno di una delle tane, in cui si rifugeranno quando dovranno fare la muta. Soprattutto gechi come il leopardino avranno bisogno di attenzione costante dopo la muta poichè soggetti a residui sulle zampe e sulla coda. Un corretto apporto di umidità è d'obbligo se vogliamo che la pelle venga via da sola o comunque più facilmente.
Io utilizzo muschio di sfagno preso in "brick", quindi secco. Lo lascio espandere con poca acqua e poi lo lascio ri-seccare. Poi ne cospargo poco in una tana e all'occorrenza spruzzo sopra un po' d'acqua per ravvivarlo solo quando il geco è in fase di muta, evitando dunque che l'umidità aumenti in tutto il terrario e che quindi sia limitata a una sola zona. Il geco potrà quindi decidere in base alle sue necessità in quale tana rifugiarsi!
CORTECCE / TRUCIOLI
Di questi se ne può trovare la più ampia varietà: "cocohusk", corteccia di pino, faggiolino, canapa (utilizzata come substrato per altre tipologie di rettili) e tanti altri. Sono diverse per colore, grandezza e anche in base all'umidità che sono in grado di trattenere. Il tutto sterilizzato ed ecologico, non nocivo.
La risposta? SI.
Anche questi pezzettini di legno possono fare compagnia al nostro geco leopardino, mischiandone un po' a della fibra di cocco! Infatti è meglio evitare un substrato completamente di cortecce: ricordiamoci che si tratta sempre di legno tagliato e potremo ritrovarci con il nostro amico pieno di ferite causate da piccole spine o bordi poco smussati, senza contare che cortecce troppo fini rischiano di essere ingerite dal geco e di provocargli seri problemi. In più è sempre bene informarsi sui tipi di legno che si inumidiscono più facilmente, rispetto a quelli più secchi. In questo modo potremo regolarci sull'umidità del terrario e non rischiare di farla aumentare troppo!
Personalmente per un geco leopardino preferisco utilizzare il faggiolino tagliato medio: ho notato che i "cocohusk" e la corteccia di pino tendono a inumidirsi molto facilmente e ad aumentare di molto l'umidità della teca, soprattutto se ogni tanto dobbiamo spruzzare per necessità un po' d'acqua al suo interno.
Questa era una piccola guida sul substrato "ideale" per il Geco Leopardino... Ricordiamoci che le informazioni sulla cura di un rettile devono essere prese con costanza e da pareri diversi: non soffermatevi solo su quello che dice un commesso in un negozio di animali! Chiedete ad allevatori privati, visitate siti diversi e pian piano fatevi una vostra idea su ciò che può andare bene e su ciò che può essere dannoso o inutile in un terrario per il vostro piccolo amico.
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